Corruzione, l’ex ministro Lotti davanti al Gup. Io preferisco voltare pagina.

Aprendo da notizie di agenzia che la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette indagati a vario titolo nel caso Consip. Pur essendo ancora in fase di udienza preliminare, e dunque valendo tutte le cautele del caso, non si può però non sottolineare come dalle carte dell’accusa emerga il coinvolgimento di nominativi ai vertici di organi dello Stato politici, militari ed imprenditoriali. In pratica il presidente di Consip Marroni davanti ai magistrati dichiarò di essere stato avvertito che a suo carico erano in corso delle intercettazioni. Finirono così sotto la lente di ingrandimento della procura della repubblica di Roma in sette tra cui l’ex ministro dello Sport ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Renzi, Luca Lotti, l’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette ed il generale Emanuele Saltalamacchia, comandante regionale dei carabinieri in Toscana a fine 2016. Fu scagionato invece del tutto Tiziano Renzi, verso il quale l’inchiesta si era indirizzata erratamente.
Spero vivamente che non sia questo il quadro in cui i vertici dello Stato abbiano operato negli ultimi anni. Noi ad ogni modo abbiamo scelto di voltare pagina rispetto a quanto avveniva in passato, con l’approvazione della legge Spazza Corrotti o “Bribe Destroyer” come preferiscono gli anglofoni.
Dal 2020 entrerà in vigore la sospensione della prescrizione a partire dalla sentenza di primo grado o dal decreto di condanna. Indipendententemente che vi sia condanna o assoluzione questa possibile scappatoia rimarrà bloccata. La legge introduce per la prima volta il daspo per i corruttori allontanati dalla Pubblica Amministrazione attraverso l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e distingue chi invece collabora con la Giustizia e restituisce il maltolto. Prevede “l’agente sotto copertura” che si infiltrerà scoprendo le magagne dall’interno degli stessi uffici. Altro aspetto importante sono le donazioni ai partiti che passeranno da 5.000 euro a 500.
Impediamo una volta per tutte che la corruzione si insinui in tutti i livelli della pubblica amministrazione!