Festa della Repubblica 2020, via le mascherine dalla democrazia!

Le settimane più difficili sono alle nostre spalle. Ora restituiamo ossigeno alla democrazia e almeno a lei togliamo la mascherina. Oggi è la Festa della Repubblica e la sto trascorrendo a Latina, con il prefetto Maria Rosa Trio, prendendo parte a una cerimonia che l’emergenza coronavirus rende giustamente sobria. Per me è un grande onore – come cittadino al servizio dei cittadini che con il loro voto mi hanno dato fiducia – avere la possibilità di rivolgere un pensiero e un saluto in occasione della Festa della Repubblica italiana a tutta la comunità pontina, senza dimenticare coloro che, pur essendo con noi con il pensiero, non sono purtroppo più qui a festeggiare con noi oggi, partendo dalle vittime del Covid-19. Un saluto va poi anche agli amici che stiamo cercando di fare rientrare in Italia e che ci auguriamo di riabbracciare presto.
Quest’anno celebriamo la Festa della Repubblica Italiana dopo aver attraversato un momento estremamente critico, che ci auguriamo di poter considerare l’apice peggiore di questa emergenza ancora in corso. Le nostre libertà personali sono state messe a dura prova e con esse l’intero apparato democratico del Paese, che ha subito quello che il giudice emerito della Consulta, Sabino Cassese, ha definito un agire “in maniera confusa e contro alcuni principi base della Costituzione”. Si è trattato di un momento buio.
Ma questo è il passato. Ora occorre guardare al futuro, al rilancio del Paese e a un nuovo modello di sviluppo, facendo tesoro delle cose buone e degli stessi errori di questa primavera difficile.
In questa giornata commemorativa, alle soglie di un 3 giugno di riapertura agli spostamenti che si presenta ancora confuso nell’ufficialità dei dati sanitari, nonché nei dialoghi e nelle competenze proprie tra Stato e Regioni, vedo il generarsi di echi divisivi da ogni dove, in un momento in cui abbiamo invece bisogno di collaborazione, unità e prudenza.

Maria Rosa Trio, Prefetto di Latina

Dobbiamo rilanciare l’economia e il turismo interno, in modo da poter affrontare al meglio un tempo sfidante in cui nessuno dovrà esser lasciato solo.

L’emergenza sanitaria non è ancora finita, è vero, ma noi cittadini e l’intero sistema sanitario oggi siamo più preparati.
– Alle soglie di questa apertura, rivolgo inoltre un pensiero personale a tutti quelli che, seppur lontani dal nostro territorio, non sono per questo meno presenti nei pensieri di ognuno di noi e che saranno benvenuti in ogni nostra località. Abbiamo assistito sgomenti alla devozione di un personale sanitario eccellente in tutta la Nazione – sia nelle competenze che nello spirito di abnegazione – e che non smetteremo mai di ringraziare.
– In particolare rivolgo un pensiero di gratitudine alla sanità del territorio laziale, che se da un lato ha mostrato la musculatura delle competenze, anche ma non solo, nell’eccellenza dello Spallanzani, dall’altro ha saputo restare coesa al resto del Paese offrendo posti in Terapia Intensiva ad altre regioni, durante il lockdown, come è corretto fare in una visione unitaria e di solidarietà.
E’ tempo di ridare voce alle esigenze di libertà e di responsabilità dei cittadini che con coraggio e pazienza hanno affrontato la dura prova del lockdown. E’ tempo di tornare a un Parlamento presente nel suo diritto di voto, dopo un periodo di libertà compresse.
Oggi è la festa di tutti noi italiani e nel fare questa riflessione rivolgo un pensiero speciale a chi ha perso il lavoro, non potendo riaprire la propria attività, e ha bisogno di supporto e di orientamento professionale, a chi vede il proprio lavoro a rischio.
E’ ora di pensare a come far ripartire l’Italia, ben oltre le logiche territoriali divisive.
Serviranno delle politiche serie per tutelare le imprese e le partite iva, per evitare le disuguaglianze e reinventare un’economia strutturata.
D’altronde i posti di lavoro, come ricordava l’altro giorno il Presidente di Confidustria Carlo Bonomi “non si gestiscono per decreto, serve una strategia”.
La nostra Repubblica si fonda sul lavoro, come è scritto nella nostra Costituzione, è quindi questo il giorno migliore per invitare tutti a riflettere su un nuovo spirito di intraprendenza, di rilancio, di competenze e di capacità di visione a lungo raggio per far ripartire l’economia con logiche strategiche di collaborazione di ampio respiro che vedano l’Italia e i cittadini uniti e vincenti.
Una Buona Festa della Repubblica a tutti. Insieme possiamo farcela, insieme ce la faremo.