IN EUROPA ORMAI IL POTERE E’ DEL CONSIGLIO E NON DEGLI ELETTI DAL POPOLO, COSI’ PROPRIO NON VA

Mentre il Parlamento europeo, vale a dire i rappresentati eletti, vota una risoluzione a larga maggioranza per un fondo di ripresa da 2mila miliardi, gli Stati litigano e si dividono.

La risoluzione – appoggiata da tutti i partiti, con l’apprezzabile novità dell’astensione della Lega – chiede alla Commissione e al Consiglio europeo di andare veloci.
“Serve un fondo di ripresa di 2mila miliardi di euro…erogati principalmente attraverso sovvenzioni” a fondo perduto piuttosto che prestiti (come vorrebbe il nord Europa) e si dovrebbero “introdurre nuove ‘risorse proprie”, nuove fonti di entrata dell’Ue, “in modo da evitare un ulteriore aumento dei contributi diretti degli Stati membri al bilancio europeo”.

Nonostante la larga maggioranza c’è un asse che va dall’Austria all’Olanda che non vuole sentire parlare di tutto questo, anche se molti dei suoi stessi parlamentari europei hanno votato a favore di questa risoluzione.
Tutto questo avviene per un motivo: il vero potere non è più della Commissione (che rappresenta gli interessi dell’Europa e viene “controllata” dal parlamento degli eletti) ma è del Consiglio Europeo che rappresenta i singoli governi statali.

Se uno si mette contro l’altro, per interessi di bottega, chi vince? Quelle economicamente più grosse come la Germania, anche contro il volere dei suoi stessi parlamentari.
Questa non è più l’Europa dei popoli, è l’Europa degli Stati e dei governi più ricchi. È una partita per il potere che giocano i singoli Stati e non è più sostenibile.

Chiamateli come volete, #RecoveryFund o #Eurobond, ma i compromessi non servono, il progetto europeo nasce sulla cooperazione.

📍 L’Italia deve giocare un ruolo fondamentale, non può contrastare l’egoismo olandese o austriaco arroccandosi.

Il voto parlamentare di Bruxelles non può contare di meno di un governo olandese, tedesco o austriaco. Quel voto è l’Europa che sogno, di cui c’è bisogno.

Ma se quando arriva uno tsunami come quello che stiamo vivendo non c’é solidarietà e progetti comuni che Europa è?