Scuola, le nuove varianti del Covid 19 impongono regole unitarie da parte delle ASL

Trascorso oltre un anno dall’inizio della pandemia, nonostante tanto il nuovo quanto il vecchio Governo abbiano assicurato che una delle priorità è la scuola, con le varianti al virus non si riesce neppure a garantire la necessaria sicurezza negli edifici scolastici e mancano regole certe ed uniformi nel Paese. Per la cosiddetta variante inglese gli esperti sostengono che il distanziamento necessario non è più di un metro, ma di due, e tale particolare sconvolge il sistema messo a punto quest’anno per evitare i contagi nelle aule. Mi risulta che alcune Asl, partendo da quella di Latina, dopo aver esposto il problema alle Prefetture, per evitare la chiusura degli istituti scolastici abbiano dato delle prescrizioni relative all’aumento dell’aerazione e delle altre misure igieniche. Si tratta però di misure insufficienti di fronte alle varianti e neppure prese in tutto il Paese. Ho sollevato il problema in Aula e, come ho chiesto, attendo che i ministri della salute e della scuola riferiscano su cosa stanno facendo per rendere realmente sicuri gli edifici scolastici e tutelare la salute degli alunni, dei loro familiari e del personale scolastico. Non trovo inoltre accettabile l’assenza di regole certe e uniformi sulle chiusure delle classi in caso di contagi. Ogni Asl decide autonomamente. Speravo in un cambio di passo con il nuovo Governo, ma si va avanti come e peggio di prima, allontanando di fatto la ripartenza, mentre l’Italia è in ginocchio