Torrente Pontone, ho messo a disposizione del prefetto e dei sindaci nuova documentazione

Solo dopo 8 anni, ben tre esondazioni, che hanno causato anche una vittima, oltre a centinaia di migliaia di euro di danni a famiglie e imprese tra Formia e Gaeta, finalmente si è imboccata la strada giusta per trovare reali soluzioni alla piaga del torrente Pontone. Troppo tempo e troppi ritardi da parte di chi si deve occupare di garantire la sicurezza dei cittadini. L’importante ora è però che il percorso giusto, per cui tanto ho lavorato e tanto mi sono speso, sia stato intrapreso. Ieri si è svolta la riunione convocata dal prefetto di Latina, Maurizio Falco, a cui ho preso parte insieme ai sindaci di Itri e Gaeta, al commissario prefettizio Silvana Tizzano, all’ing. Antonio Battaglino della Regione Lazio, e al presidente del Comitato Pontone, l’avvocato Pasquale Di Gabriele. Nel mio intervento ho fatto un excursus dei fatti storici legati al torrente e alla mala gestio della pubblica amministrazione. In particolare ho ribadito come si sia perso del tempo prezioso dietro ad un progetto incompleto ed erroneamente caricato sulla piattaforma Rendis, durante la riunione del 19 settembre 2019 presso la Regione Lazio. Ho specificato di aver interessato il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per un question time sui sistemi di prevenzione e allertamento e anche l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale. Inoltre ho informato i partecipanti dei due canali di finanziamento, relativi allo stanziamento di 100 milioni di euro nell’ultima legge di bilancio e ai 3,6 miliardi per la mitigazione del rischio idrogeologico presenti nel PNRR. Sul Pontone ho poi interessato i direttori della Protezione civile e ho ribadito che dietro la mia spinta e quella essenziale del Comitato è stato possibile avere un quadro chiaro di cosa era successo, diventando così altrettanto chiara la direzione da intraprendere per accelerare e andare verso la risoluzione definitiva del problema. Nel frattempo la Regione Lazio si sta impegnando a reperire nella terza tranche del decreto “Proteggi Italia” le somme necessarie, poiché risulta che i Comuni non hanno fatto una puntuale richiesta. Ormai finalmente ci siamo e voglio ringraziare il prefetto Falco e il neocommissario di Formia per la sensibilità dimostrata.