Concorsopoli Asl, la sanità va riformata profondamente

Il rapporto perverso tra sanità e politica sta producendo disastri. Un mese fa, con queste parole, intervenivo in conferenza stampa alla Camera evidenziando gli enormi problemi di cui soffre il nostro sistema sanitario a causa di una gestione in cui l’ingerenza dei politici è da tempo eccessiva e in cui viene premiato chi è più fedele e non chi è il migliore. Quanto sta emergendo dall’inchiesta sulla cosiddetta concorsopoli Asl, fatta di soffiate e spintarelle ai soliti figli di, a candidati di cui più che valutare la preparazione si considerano i legami con personale dell’Azienda sanitaria o con chi fa politica, mi conferma sempre più nella mia idea. Sarà mia cura accelerare nella presentazione di una proposta di legge, annunciata appunto un mese fa, affinché sia Commissione nazionale e non regionale, tantomeno un governatore, ad elaborare una graduatoria dei dirigenti sanitari, soggetta a ricorso in sede amministrativa. Un cambiamento con l’obiettivo di non assistere più a ospedali trasformati in gironi infernali come sta accadendo dall’inizio della pandemia. Per quanto riguarda poi la concorsopoli, bene ha fatto l’Asl di Latina ad annullare il concorso ancor prima degli arresti, ma anche in questo caso il provvedimento è arrivato dopo l’avvio delle indagini. Chiedo dunque che la Regione Lazio adotti dei sistemi più stringenti per individuare eventuali abusi nelle procedure concorsuali e per prevenirli, senza finire per muoversi soltanto quando viene aperta un’inchiesta. Infine ho notato dalle cronache che alcune intercettazioni di conversazioni di uno dei dirigenti arrestati sono state fatte nell’ambito di un procedimento dell’Antimafia di Roma. Trovo tale particolare inquietante, non rendendomi conto di come un rappresentante dell’Asl possa finire in un’indagine della Dda, e su tale aspetto auspico che la magistratura sappia bene e in fretta chiarire l’intera vicenda