Sfregiato aspirante consigliere comunale

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il 13 settembre scorso a Latina è avvenuta un’aggressione di gravità inaudita. Un candidato al consiglio comunale è stato sfregiato e minacciato. Un pensionato, Massimo Gibbini, impegnato nel sociale e che ha scelto di candidarsi con la civica Fare Latina, a sostegno dell’aspirante sindaco Annalisa Muzio, è stato avvicinato da due ignoti scooteristi nei pressi del suo point elettorale, in piazzale Carturan, che fingendo di voler chiedere un’informazione lo hanno accoltellato, urlando che lui e i componenti della sua lista dovevano andarsene. Solo la prontezza di riflessi di Gibbini, che si è difeso alzando un braccio, ha evitato che perdesse un occhio. E’ stato ferito a una mano, al braccio e al volto. Un caso del genere conosce ben pochi precedenti in Italia ed è avvenuto a Latina, una città che, come emerso da diverse inchieste antimafia, nelle precedenti campagne elettorali ha visto i clan rom impegnati nell’attacchinaggio e nella compravendita di voti per diversi candidati. Quanto avvenuto terrorizza i cittadini, mette in pericolo il libero esercizio democratico del voto e soprattutto spaventa quanti accettano di candidarsi e mettersi così al servizio di una comunità. La candidata Muzio ha dichiarato di aver subito anche altre minacce e quanto sta accadendo non è tollerabile. Non si può accettare che a poche ore di distanza dall’aggressione il prefetto di Latina, il rappresentante del Governo sul territorio, indichi come risposta un aumento dei controlli tramite i vigili urbani. Per la seconda città del Lazio, il capoluogo della mia provincia, chiedo molto di più. I candidati devono essere liberi, a Latina come nel resto d’Italia, di svolgere la loro campagna elettorale senza dover temere l’intervento di squadracce e i cittadini devono poter scegliere serenamente chi votare. Il ministro dell’interno riferisca in quest’aula su quanto sta facendo a tal fine e si accerti che vengano svolte tutte le necessarie indagini affinché chi ha compiuto un gesto tanto grave quanto vile venga individuato e punito.