Assembramenti in spiaggia e sicurezza, il Covid non va in ferie

Sto ricevendo numerosissime segnalazioni da parte di cittadini della provincia pontina che lamentano pesanti rincari nelle strutture balneari. Non è questo il sistema per ripartire e non è accettabile costringere chi, dopo i giorni difficilissimi del lockdown e alle prese con la crisi economica, ha diritto a rilassarsi qualche ora in spiaggia a spendere cifre così notevoli. Gli aiuti concessi in questi mesi a tante categorie sono stati finalizzati a sostenere chi ha affrontato troppe difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Sono somme necessarie e che lo Stato ha il dovere di elargire, ma che allo stesso tempo aumentano il nostro debito pubblico che è già enorme. Parliamo di un debito che graverà sui nostri figli e anche sui nostrri nipoti. Non si fanno sacrifici del genere per poi permettere speculazioni da parte di chi cerca di fare cassa su altri cittadini a loro volta in affanno. Ho criticato all’inizio della pandemia le ignobili speculazioni sulle mascherine e critico ora quanto sta accadendo sul nostro litorale. Auspico quindi che vengano avviati controlli e che chi di dovere, partendo dalla Guardia di finanza, intervenga per fermare rincari iniqui. Ai balneari è stata anche concessa una ulteriore proroga delle concessioni ed è tantissimo. Leggo poi in questi giorni troppe notizie sulle difficoltà nella fruizione delle spiagge libere e persino su chi illecitamente cerca di trasformare quegli spazi in una sorta di stabilimento balneare, come è avvenuto a Terracina. Anche in questo caso mi chiedo che fine abbiano fatto le somme concesse ai Comuni per garantire la gestione sicura degli arenili di libera fruizione visto che poi alcuni Comuni hanno firmato convenzioni per far gestire gli stessi a privati. Il denaro pubblico investito nell’emergenza coronavirus rappresenta una risorsa preziosa che non può essere dispersa. Non c’è spazio per i furbetti e neppure per chi cerca con tali strumenti di costruirsi facili consensi elettorali. Infine gli assembramenti. La nostra provincia è vicina a un focolaio come quello di Mondragone e troppi iniziano a essere i nuovi casi di Covid, che a livello generale mostrano come il virus stia colpendo persone sempre più giovani e dunque quelle che, come si vede nelle nostre strade, piazze e spiagge, meno rispettano il distanziamento sociale. Per l’Italia un nuovo lockdown sarebbe un colpo mortale. Serve responsabilità e serve anche che vengano fatte rispettare le regole affinché le intemperanze di pochi non finiscano per rovinare la vita di tutti.