Corruzione, nel Sud pontino la prescrizione è sempre dietro l’angolo

Oggi ho preso la parola in assemblea per fare kuce su questa stranissima inchiesta per corruzione, rimasta bloccata per quasi 6 anni. Trovo questa cosa sconcertante, anche perché coinvolge il più importante tribunale d’Italia, quello di Roma. I processi devono essere snelli, ma soprattutto devono arrivare in tempi brevi alla verità. Ma soprattutto non è possibile che cause penali di un certo rilievo, dove sono coinvolti personggi della pubblica amministrazione, soprattutto per ipotesi di reato contestate nel Sud Pontino, finiscano sempre più spesso in prescrizione. Di seguto il testo del mio intervento.  “Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, oggi faccio mie le parole del direttore del quotidiano Latina Oggi, che questa mattina, riferendosi a un’inchiesta della Procura di Roma appena chiusa con l’invio di nove avvisi di garanzia, parla di corruzione tenuta in barrique come un buon brandy, a invecchiare, con il risultato però che, con il trascorrere del tempo, mentre il brandy migliora la corruzione evapora. Quando accauduto dimostra per l’ennesima volta l’impossibilità di combattere i fenomeni corruttivi che avvelenano il Lazio e in particolare il basso Lazio. Un’indagine ha portato i carabinieri di Latina a ricostruite un articolato sistema di illeciti che coinvolge la Regione Lazio, l’Autorità portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta e un Comune come quello di Formia. Un sistema scandagliato tra il 2012 e il 2013, con circa 40 indagati e richieste d’arresto formulate nel 2014, ma l’indagine è stata dimenticata per sei anni in un cassetto del Tribunale di Roma. Il fascicolo è stato lasciato a invecchiare come il brandy e quando finalmente un magistrato lo ha ripreso in mano di reati non prescritti ne sono rimasti pochi. Sono rimasti quelli per corruzione a carico di nove indagati, tra cui l’attuale presidente dell’Autorità portuale di Palermo e un consigliere regionale del Lazio. Ma anche tali reati si prescriveranno con ogni probabilità persino prima di un rinvio a giudizio. Inutile continuare a discutere di Spazzacorrotti e di prescrizione da stoppare quando i processi non si fanno neppure iniziare. Spero solo che il ministro della giustizia faccia luce su quanto accaduto al Tribunale di Roma. Magari prima che invecchino anche queste mie parole.”